Emozioni

IL MUSEO DEL VIOLINO A CREMONA

Una gita scolastica di quest’anno, a Cremona, mi ha permesso di conoscere una vera chicca, il Museo del Violino di Cremona, oltre a poter ammirare altre bellezze di questa città lombarda nota più comunemente per il torrone e la mostarda (la Sperlari ha sede qui), e per la tigre di Cremona, la nostra Mina che ha passato qui la sua giovinezza.  Bellezze come la cattedrale e il torrazzo, torre campanaria più alta d’Europa. Cremona è nota come città della liuteria e proprio il grande Stradivari è stato un liutaio cremonese che ha creato non solo violini dal suono ineguagliabile, ma anche viole, violoncelli, arpe e chitarre, come si può notare girando per il museo. La guida ci ha illustrato le tecniche di costruzione, le tipologie, aneddoti, riguardanti queste creazioni che, lungo un percorso multimediale, annoverano anche strumenti di altri maestri importanti, come Nicolò Amati, in un museo unico al mondo che proprio ora compie dieci anno di età.

La cattedrale è un esempio di architettura romanica lombarda (inizio del 1100) e sfoggia una bella facciata in marmo Bianco di Carrara e Rosso di Verona, il Torrazzo a fianco, del 1200 è alto 111 m. (500 gradini per goderne il panorama dalla cima) e presenta un interessante orologio astronomico del 1500 che riporta la volta celeste con le costellazioni zodiacali. Nella stessa piazza vi e’il Battistero. edificio romanico a pianta ottagonale con al centro una cisterna con vasca dove il vescovo benediva l’acqua. Altra bellezza della piazza è il Palazzo comunale, rimaneggiato in epoca rinascimentale, dove spiccano le volte ingentilite da affreschi recanti motivi araldici e imprese sforzesche. Per conoscere le origini della città (fondata dai Romani nel 218 a.C., la prima a Nord del Po.) ci si reca invece al Museo archeologico, allestito nella Chiesa di S Lorenzo,  con materiali trovati in varie Domus romane tra cui interessanti mosaici. 

Per gli acquisti mi limito a una piccola Torta di Cremona, caratterizzata da mandorle nell’impasto e marmellata all’interno e in superficie a strisce per creare delle losanghe con lo zucchero a velo…la sua dolcezza mi evoca il romantico suono dei violini di sottofondo durante la visita al museo… 

 

 

 

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