Il santuario della Madonna della Guardia che domina Varazze dai 4oo m del M.Grosso è una meta molto frequentata, non solo per la sua panoramicità, ma anche per la varietà di vie di accesso da Varazze, Cogoleto o dall’Eremo del Deserto. Da Varazze si può compiere un interessante anello, di circa 3 ore, partendo da via Piave, a fianco del fiume Teiro, e scendendo poco più a est, su via Don Minzoni, all’andata la salita è varia, tra scale, creuze, sterrata e sentiero nella macchia, mentre per il ritorno un’agevole sterrata chiusa al traffico riconduce a Varazze. Per il ritorno se si ha più tempo si può anche prendere un sentiero sotto il santuario che attraverso macchia e gariga scende sulla ciclabile Cogoleto-Varazze, circa all’altezza dei Piani d’Invrea, per poi ritornare a Varazze percorrendo appunto un tratto di ciclabile, ma da quanto mi è stato detto è un po’ meno evidente e forse più sconnesso delle vie precedenti.
A Varazze si percorre via Piave (strada provinciale per Sassello) e pochi metri dopo esser passati sotto il viadotto dell’autostrada si prende sulla destra una scalinata (via Bianca) con i segnavia X (per il Beigua) e punto e linea (per l’Eremo del Deserto) che si seguono per un lungo tratto. Per scale e stradine tra le case si arriva alla chiesetta di S.Caterina e da qui la salita è per sentiero tra gli arbusti della macchia e bassi pini, fino alla graziosa cappella del Beato Jacopo. Qui i due itinerari si separano e si continua a seguire ancora per qualche centinaio di metri il segnavia punto e linea diretto al Deserto, fino all’incrocio, sullo spartiacque, con una carrareccia che si prende sulla destra, in direzione dell’ormai visibile Santuario della Guardia. Dopo circa due orette scarse di salita si raggiunge la sommità del M.Grosso, (m 402) coll’ottocentesco santuario. Il panorama è ampio e si può pranzare sui tavoli dell’area picnic. Per il ritorno si scende di una decina di minuti sulla sterrata dell’andata e si prende una deviazione sulla sinistra, non c’è segnalazione ma dopo pochi metri si trovera’una sbarra e si prosegue su questa strada privata ad uso pubblico ma solo pedonale, che scende con ampie curve fino a sbucare in via Don Minzoni a Varazze.
Ho percorso l’itinerario a fine febbraio, purtroppo le mimose erano già sfiorite ma ho avuto la piacevole sorpresa di trovare ancora il mirto carico di frutti (nel finalese erano ormai raggrinziti) che ho raccolto per il mio liquore. Finita l’escursione non ho resistito al richiamo della pasticceria Giordano di Varazze,in via Mameli, locale storico varazzino che propone una miriade di dolci liguri (io mi sono limitata a un caffè e due pinolini, dolcetti con crema e pinoli !).
- si segue via Piave a fianco del fiume Teiro
- dopo il ponte autostradale sulla destra ecco l’inizio della scalinata di via Bianca
- coi due segnavia
- si salgono altre scale piu’ ripide
- e creuze
- abbondante sui muretti è la felce dolce (Polypodium vulgare)
- detta falsa liquirizia per il le proprietà del rizoma
- la felce ruggine (Ceterach officinarum)
- la chiesetta d S.Caterina
- con indicazioni
- sentiero
- altro tratto del percorso
- il sentiero si snoda nella macchia
- la cappella del Beato Jacopo
- l’interno
- qui si separano i due sentieri
- si prosegue verso il crinale
- molti cespugli di mirto ancora con le bacche!
- zoom sulle antenne del Monte Beigua
- segni di incendi passati
- un’occhiata alla cappella appena visitata
- sempre più mirto
- si vede il santuario
- scorciatoie
- cappella vicino al santuario
- ecco il santuario della Guardia
- sede del sepolcro dei Marchesi d’Invrea
- panorama verso levante
- e sulla città di Varazze
- zoom sul bestione di Capo Noli in fondo
- il davanti del santuario
- zoom su colorate case tra Sciarborasca e Lerca
- qui sulla destra parte l’altro sentiero ,un po’meno agevole
- che scende nella macchia fino alla ciclabile di Varazze
- poco sotto la deviazione per la discesa
- sterrata con sbarra
- un’ultima occhiatina al santuario
- ultima mimosa fiorita!
- le inevitabili curve della discesa
- indicazione per chi sale al santuario da qui
- si arriva in via Minzoni,ormai in centro
- la vetrina della pasticceria Giordano

Varazze col Santuario sulla sinistra in alto al tramonto di una giornata invernale

l’itinerario segnato in verde (cartina Savonese e Bormida 1:25000 della Provincia di Savona)
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