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IL SENTIERO ROCCHE E CRISTALLI (CN)

UN ANELLO TRA I GESSI DEL MESSINIANO SOPRA CHERASCO E POI L’IMMANCABILE SPIAGGIA DEI CRISTALLI DI VERDUNO!

E’da tempo che vogliamo visitare la famosa spiaggia dei cristalli tra Pollenzo e Verduno, ma prima ci dedichiamo a un sentiero in tema nelle vicinanze, Il sentiero rocche e cristalli a Meane, nei dintorni di Cherasco, collina dove affiorano qua’e la’ agglomerati di cristalli gessosi che si mostrano al meglio in una cavita’ nel bosco che e’possibile raggiungere con appunto un anellino di quasi 4 km. Noi in realta’lo allunghiamo un po’ proseguendo per la frazione S Bartolomeo (sempre con segnavia) e poi per stradine campestri tra i noccioleti ritorniamo sull’anello per scendere al grottino e ritornare all’auto. Ma la vera chicca è un pò più a nord, in realtà quel giorno passando sotto Pollenzo in auto pur avendo la carta non riusciamo a capire bene dove si trova, ci andremo mesi dopo. Per raggiungerla si puo’anche partire da Alba a piedi con itinerario di 8 km lungo la pista ciclabile del Tanaro, noi da Pollenzo ci dirigiamo verso Rivalta e Verduno e una volta attraversato il Tanaro prendiamo una stradina asfaltata sulla sinistra purtroppo priva di indicazioni.  Comunque si arriva subito nei pressi dell’ex ristorante La cascata dove si lascia l’auto (loc Gurej). Qui e’rimasto solo il Laboratorio di macelleria, che espone un cartello intrigante sulla salsiccia di Verduno, che non mi lascio di certo scappare! (salsiccia di vitello e maiale aromatizzata al vino Pelaverga di Verduno).

Proseguendo avanti per pochi metri dopo la macelleria si prende una deviazione sterrata sulla sinistra purtroppo senza alcuna indicazione, che in pochi minuti porta alla riva del Tanaro dove si estende la spiaggia coi cristalli di gesso (2 km tot).  Si cammina su cristalli di gesso bianco grigiastri a forma di V che luccicano nelle superfici esposte al sole, in alcuni punti sono veramente belli. Ma come si sono formati questi cristalli? il gesso e’una roccia sedimentaria evaporitica come insegno ai miei studenti, e questi si sono formati in seguito all’evento geologico noto come Crisi di salinità del Messiniano. Ovvero quasi 6 milioni di anni fa, nel periodo Messiniano del Miocene, si verificò la chiusura dello Stretto di Gibilterra pare per spinte tettoniche, per cui a causa del prevalere dell’evaporazione il Mediterraneo si prosciugò in parte e si formarono per precipitazione chimica, nell’arco di circa 600 000 anni, estese formazioni di gesso e salgemma, per l’Italia in particolare in Sicilia, Emilia romagna (gessi bolognesi) e Piemonte appunto. All’inizio del Pliocene si riaprì poi lo stretto e i cristalli furono ricoperti da altri tipi di depositi che in seguito all’erosione fluviale vennero erosi riportando così alla luce lo strato di gessi sottostante. Anche qui sono evidenti in vari punti gli strati calcareo argillosi sovrastanti i gessi e che dovrebbero riportare vari fossili marini, secondo fonti sul web (ma non ne vediamo). 

Nei pressi è consigliato anche visitare Pollenzo, un tempo importante città romana e ora sede dell’Università di Scienze gastronomiche promossa da Slow Food 

la crisi di salinità del Messiniano

 

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