Alpi Cuneesi Escursioni e viaggi

NEL BOSCO DELL’ALEVE’

 

                            

Classica gita che io e Beppe riserviamo all’ inizio dell’estate, come allenamento agli itinerari più impegnativi che ci aspetteranno lungo l’estate, dato che il tragitto è breve per raggiungere il bucolico angolo del rifugio Bagnour,(2017 m.) immerso nel bosco dell’Alevè, la più estesa cembreta delle alpi in territorio italiano (oltre che nel cuneese se ne trovano in valle d’Aosta e Altoadige) ,dal 2000 inclusa nei SIC (siti di interesse comunitario). Vi sono vari itinerari ma noi in genere lo raggiungiamo da loc.Castello poco prima del lago di Pontechianale, nella valle Varaita (alpi Cozie), con sentiero che parte a fianco del rifugio Alevè e rappresenta il tragitto più breve. In circa un’ora di sentiero arriviamo al Bagnour, dopo aver incontrato anche il più recente rifugio Grongios martre (che ha anche camere doppie), e mentre camminiamo tra i cembri ogni tanto la vista si apre sul Pelvo d’Elva  (3060 m.), che sta di fronte. Al rifugio gustiamo l’ottima polenta integrale di mais ottofile con sugo di salsiccia e anche di formaggi, la migliore polenta che io abbia assaggiato finora in rifugi delle alpi cuneesi. Il sito è molto piacevole e molto frequentato specie la domenica da famigliole che si rilassano sui laghetti di fronte al rifugio. Dopo qualche ora ridiscendiamo alla macchina per un altro sentiero, percorrendo così un anello di meno di tre ore totali passando per il bel lago Secco, che in questo periodo (3 luglio) sfoggia dei bei ranuncoli acquatici e simpatici ranocchi, poi piega sulla destra per riunirsi con un traversone nel bosco al sentiero della salita, dopo aver toccato alcune grange diroccate con spinaci di montagna e ortiche.

Alevè deriverebbe da elvo, appunto il nome occitano del pino cembro, o cirmolo, riconoscibile da altri pini montani per gli aghi riuniti in fascetti di cinque. Insieme al pino mugo è l’albero che si spinge più in alto, spesso associato al larice, è molto resistente agli sbalzi termici e stabilizza il suolo. Il suo legno è attualmente molto usato da mobilifici (soprattutto in Alto adige) per arredi di camere da letto, in particolare letti e culle, in quanto favorisce il riposo, inoltre è antibatterico e antitarme, difatti è ad esempio molto usato negli alloggi intorno al centro climatico del Predoi, in valle Aurina (Bz), indicati per il soggiorno di turisti asmatici o allergici che si recano nell’ex miniera di rame per beneficiare del microclima curativo.

Ti potrebbero anche interessare

Nessun commento

Lascia la tua risposta