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RIFUGIO REMONDINO E LAGHI DI FREMAMORTA (valle Gesso)

Primi di luglio 2012: con la mia amica Silvana scegliamo di immergerci per due giorni nelle bellezze del Parco delle Alpi Marittime, in valle Gesso, programmando una notte in rifugio (il Remondino, a 2430 m.) e poi lo splendido anello dei Laghi di Fremamorta, itinerario tra i più belli e noti di questo angolo di Alpi.

Il primo giorno arriviamo da Cuneo col bus a Terme di Valdieri ( solo in luglio agosto) di prima mattina e ci dirigiamo a piedi verso il vallone della Valletta per percorrere i 5 km che ci porteranno al Pian della Casa, punto da cui sale il sentiero diretto al rifugio. In realtà l’avvicinamento può benissimo essere effettuato con l’auto almeno per 3 km fino al Gias delle Mosche, ma al ritorno ci darà un passaggio un amico di Silvana, Toni, che si unirà a noi per la gita ai laghi, per cui Silvana decide di lasciare a casa l’auto.

Dopo aver incontrato il cartello che sulla sinistra segnala la deviazione per il rifugio Bozano, arriviamo al Gias delle Mosche (1590 m.)dopo circa un’oretta di cammino. Proseguiamo fino al Pian della Casa del Re (1743 m.) da cui inizia la salita al rifugio, un po’ faticosa, che avevo già fatto in passato per dormire al Rifugio e salire poi sulla cima Sud dell’Argentera. Nel tragitto incontriamo la deviazione, sulla sinistra, che conduce al rifugio Bozano con traverso passando per la Madre di Dio, (attrezzato in alcuni punti con corde fisse) . Proseguendo invece dritti in poco più di 2 ore arriviamo all’ampio Rifugio Remondino, regno degli stambecchi e tappa per l’ascensione alla Cima sud dell’Argentera (3297 m., per la cima nord si passa invece dal rifugio Morelli), vetta più alta delle Alpi Marittime. Gestisce il rifugio la signora Franca Torre, da pochi anni sposata Gabarrou…vi dice nulla? sì, si tratta proprio del celebre alpinista e guida alpina francese Patrick Gabarrou! Da anni Franca organizza weekend yoga nel rifugio in agosto, evento a cui io avevo partecipato anni fa ma quando gestiva il rifugio Morelli. Dopo aver ammirato i numerosi stambecchini intorno al rifugio ci prepariamo alla cena e dopo una buona grappa al mugo andiamo a nanna presto.

2^giorno: per goderci i bei tre laghi di Fremamorta, stupendo balcone panoramico sulla serra dell’Argentera, dobbiamo però ridiscendere al pian della Casa (1 h.30). Da qui deviamo un poco per passare al grazioso rifugio Regina Elena (1830 m.)di proprietà dell’ANA di Genova. Nei pressi ci attende Toni, al quale ci uniamo per la salita al laghi. In poco più di 2 ore, lungo il sentiero N 26 sbuchiamo all’altezza del lago mediano (2380 m.), giriamo a sinistra per osservare anche quello soprano (2370 m.)col Ricovero Umberto I, ex caserma militare, e poi ritorniamo verso destra in direzione dell’ultimo lago, quello sottano (2359 m.), passando anche nei pressi del bivacco Guiglia (9 posti, sempre aperto). Tutti i laghi distano solo dieci minuti uno dall’altro e sono collegati dalla bella carrareccia militare proveniente dal colle di Fremamorta e diretta alla zona del Valasco.  Il termine Fremamorta deriva dal provenzale “donna morta” ovviamente legato a una leggenda secondo cui i laghi si sarebbero formati per le lacrime versate per la morte di una donna. Dopo il pranzo sulle rive dell’ultimo lago ci rassegniamo a lasciare questo notevole sito per ridiscendere, questa volta seguendo l’indicazione verso il Gias delle Mosche che in due ore di sentiero con ripidi tornanti ci porta alla macchina del nostro amico, e ci permette di concludere così l’anello in circa 4 h. 30 .

 

 

splendida vista sulla Serra dell’Argentera dai Laghi

l’itinerario indicato in verde sulla cartina del Parco delle Marittime

 

 

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