Domenica 8 luglio: su proposta di amici decidiamo per un facile tremila in valle Varaita, Punta Tre Chiosis, in alta valle Varaita, approfittando della seggiovia di Pontechianale attiva anche d’estate da giugno a settembre, che abbrevia la salita di un’ora e mezza (rispetto alle 4 ore che si impiegherebbero partendo dal paese come indica il pannello dell’escursione, dedicata a Bernardo “Nadu” Chiavassa, ex presidente del CAI di Savigliano, come anche Gianni Girone, a cui è dedicata la croce di vetta). In poco più di due ore raggiungiamo la cima, percorrendo la cresta Savaresch su sentiero che regala belle vedute sul Monviso e Visolotto, nonché sull’alta valle Varaita col Pelvo d’Elva, il Roc della Niera ,il Pic d’Asti..e poi i sottostanti vallone di Soustra e di Vallanta col rifugio Vallanta e vicino laghetto.
A Pontechianale prendiamo la seggiovia verso le 9.30 (9 eu A/R), e notiamo con piacere molte marmotte che viste dall’alto sembrano ancora più larghe! In un quarto d’ora siamo a Baita Helios e dopo un buon caffè ci dirigiamo verso il belvedere sul Monviso e da qui proseguiamo in salita lungo la cresta Savaresch. Tra le varie fioriture osserviamo oltre a genzianelle e stelle alpine anche molte belle nigritelle rosse (Nigritella corneliana, endemica delle alpi sudoccidentali, con fiorellini di rosa più chiaro alla base dell’infiorescenza, rispetto alla comune Nigritella nigra che ha infiorescenze porpora nerastre) , Campanula alpestris (o allioni), endemismo delle Alpi sud occidentali, e quando più in alto il substrato si fa pietroso compaiono i bei cuscini di Silene acaulis (detto pan di marmotta, simile a un cuscinetto di muschio quando non è fiorito ), la Linaria alpina, il Ranunculus glacialis, specie tipiche di ghiaioni, rupi e pietraie di alta quota, fino ai macereti dell’orizzonte nivale. In cima troviamo difatti ancora un po’ di neve e nel frattempo sono aumentate le nubi, ad occluderci parte della vista. Il ritorno avviene lungo lo stesso percorso dell’andata in circa un’ora e mezza.
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