Alpi Cuneesi Escursioni e viaggi

PASSEGGIATA LUNGO LA VIA DEL SALE-VALLE ELLERO (ALPI LIGURI CUNEESI)

Si tratta di un anello di quasi due ore adatto alle famiglie, si svolge la prima parte per sentiero e il ritorno lungo stradina asfaltata nel bosco. Percorre un tratto dell’antica Via del Sale della valle, che serviva a trasportare il sale appunto (l’ “oro bianco”, un tempo fondamentale per la conservazione dei cibi) dalla Liguria al basso Piemonte, ma anche vino cereali e olio come testimoniano toponimi  come Pian dell’olio, Bocchin dell’aseo (aceto) e passo delle Saline, situati in cima alla valle, dove la via del sale che era anche via di transumanza e pastorizia, comunica con l’alta val Tanaro e questa con l’albenganese.

Si parte dalla borgata Rastello (830 m.), frazione di Roccaforte Mondovi (CN), dopo aver lasciato l’auto nel piazzale all’ingresso, dove alcuni pannelli spiegano le peculiarità della zona.  Si passa sulla sinistra, tra poche case di cui alcune ormai ridotte a ruderi, fino a entrare nel bosco seguendo una mulattiera che segue la destra orografica del fiume.  In alcuni tratti tracce dell’ opus rude, ovvero  quello che è ritenuto l’antico selciato di epoca romana  (I sec.a.C.). Si incontrano angoli suggestivi: pozze, piccole forre e  gorghi (mulinelli) sul torrente e in una radura ampie rocce montonate (levigate dall’azione di ghiacciai) presso un’area picnic. In meno di un’ora e con pochissimo dislivello si arriva alla Casa del Sale, dove forse un tempo esisteva un deposito per il sale; qui si incrocia la strada asfaltata (che verrà percorsa al ritorno) e dei tavoli di legno presso il fiume che nelle domeniche estive si riempiono di gitanti per grigliate o un pediluvio nell’Ellero. C’è anche una fonte in prossimità di un masso utilizzato per il Bouldering (massi della val Ellero), cioè massi frequentati dai climber per l’arrampicata libera; dopo una sosta in riva al fiume discendiamo lungo la stradina asfaltata raccogliendo more dai rovi e qualche bel fiore di campo mentre i nipoti giocano lanciandosi i fruttini uncinati della bardana, pianta della quale io raccolgo spesso i picciuoli da cucinare come le coste o le foglie giovani per le minestre. Molte belle farfalle della specie Euplagia quadripunctata svolazzano sulle piante di eupatorio di cui sono assidue frequentatrici. Sono falene diurne abbastanza diffuse, tipiche del megaforbieto, associazione vegetale formata da alte erbe ripariali e una volta tornata a casa, cercando informazioni sul web scopro che sono le stesse che affollano la famosa valle delle farfalle dell’isola di Rodi

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