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IL SENTIERO DELLE PECORE (Valle Stura)

UN SENTIERO PER VIVERE  In valle Stura c’e’un sentiero che si sviluppa sul versante solatio tra gariga, pinete, campi, sotto i pascoli dove passano l’estate le greggi di pecore di razza sambucana, autoctona della valle , che anni fa rischiava di scomparire. Un bel museo in Pontebernardo ne ripercorre la storia del recupero con testi, immagini, video, manufatti e oggetti antichi. L’ecomuseo della Pastorizia comprende un caseificio e punto di degustazione e un punto vendita dove acquistare manufatti in lana e pubblicazioni in tema. Il sentiero delle pecore si sviluppa a mezzacosta tra Pontebernardo e Sambuco ed e’percorribile in 3 h – 3h 15 in entrambi i sensi, per il ritorno si puo’usufruire dei bus di linea (vedi sito della Buscompany), come ho fatto io, in una giornata di luglio non troppo calda (ma e’sconsigliabile in piena estate per le quote modeste, va ancora bene giugno, anche per il culmine di fioritura della lavanda).

Col bus di linea delle 10 da Cuneo (primo bus della mattina dalla citta’per l’alta valle! ahime’, la ditta non tiene tanto conto delle esigenze di orario dei camminatori!, ) scendo a Pietraporzio, verso le 11. 20 perche’ non ho ancora mai visitato il paese. Presso la fermata vi e’il saponificio Rose e Caprioli, in cui non posso non entrare per acquistare qualche prodotto a base soprattutto di lavanda. Dietro suggerimento di una loquace turista mi fermo poi a pranzare alla trattoria Centosentieri appena fuori dall’abitato in direzione di Pontebernardo, per assaggiare i famosi Crouzet con la banho griso, pasta tradizionale della valle simile alle orecchiette, che io gusto qui appunto con una salsa di formaggi e cipolle, poi raggiungo lungo la provinciale in un quarto d’ora la frazione di Pontebernardo (1320 m). Qui e’ impossibile non rimanere colpiti dalle imponenti pareti delle Barricate, come anche non cogliere i riferimenti alla campionessa olimpica di sci di fondo Stefania Belmondo originaria della valle, passo difatti accanto all’abitazione dei suoi genitori (bella casa con decoro metallico che la ritrae), mentre qua’e la’ sui muri del paese si possono vedere le foto delle sue varie imprese. Altri pannelli raffigurano una narrazione a fumetti (Zampa bianca e nuvola d’oro) gia’per le vie di Pietraporzio, adatta ai piu’piccoli. Questa borgata molto curata e’ poi chiamata paese delle due albe e dei due tramonti: in inverno difatti il sole pare sorgere due volte in quanto coperto dalla 12 alle 14 30 dalla sagoma della Testa dell’ Ubac (2800 m.), fenomeno curioso, tanto da esser celebrato con musiche, mostre e convegni in gennaio nella Festa del Tarluc (dal latino ïnter lux”).

Velocemente visito l’ecomuseo della pastorizia che  da quest’anno si puo’ visitare da soli, anche  quando non e’aperto: inserendo una moneta nella gettoniera al secondo piano delle scale esterne si aprira’automaticamente la porta. Un responsabile della struttura che si trova nei pressi si offre comunque gentilmente di guidarmi nel percorso, al termine del quale si possono lasciare le proprie impressioni su un quaderno.  Esco verso le 13 30 e mi porto in fretta all’inizio del sentiero seguendo le paline con direzione Castello (P55) e il segnavia, naturalmente una pecora, in particolare  nera (e il  segnavia de Lou Viage, sentiero che percorre tutta la valle Stura nei suoi due lati). Tra gli ambienti attraversati prevale la gariga a lavanda, con qualche cespuglio di Santoreggia e erbe di prati aridi come il cupidone azzurro ( Catananche coerulea), a fiori violetti, presente solo in Piemonte e Liguria. Nel cammino si alternano tratti di sentiero e di sterrato, con possibilita’varie di interrompere il percorso, se necessario, con deviazioni che portano alla statale sottostante. Tratti di pineta e lariceto assicurano ogni tanto un po’d’ombra, come anche la boscaglia in prossimita’dell’attraversamento di ruscelli, e dopo aver toccato le borgate di Moriglione S.Lorenzo e Moriglione di Fondo e Grange Serre (comprese anche nel sentiero delle 9 borgate di Sambuco) eccomi in arrivo a Sambuco (1180 m). Dominato dalle guglie rocciose del monte Bersaio (m 2385) vanta emergenze architettoniche come il campanile medioevale di S Bartolomeo, diverse meridiane sulle facciate di case, la chiesa della Madonna del Roccasio e un famoso albergo, l’ Osteria della Pace, posto tappa GTA, oltre ad altre tappe del gusto tra cui possiamo anche inserire il negozio di miele e prodotti delle api dell’Apicoltura Fossati con annesso apiario per apiterapia. Qui acquisto dell’ottimo miele di castagno e di rododendro, prima del bus delle 17 che mi riporta a valle.

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l’ítinerario (in verde) sulla cartina 1:25000 Alta valle Stura di Demonte ed Fraternali

 

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