Alto Adige

PER SENTIERI IN ALTA VAL BADIA (BZ)

Luglio 2017: quest’anno la scelta per la nostra vacanza in Alto Adige ricade sull’Alta Val Badia, è forte il richiamo del Sass Pordoi, magnifico belvedere sulle Dolomiti, e le altre attrattive di questa zona, dove non ero ancora stata nelle mie esplorazioni altoatesine. Trovo tra l’altro su Booking un conveniente appartamento per due persone  (ricordo che insieme alla val Gardena è una delle valli più care) a Colfosco a soli 51 eu a notte, ma solo prima del 15 luglio (dopo costa sui 70), per cui scegliamo questo periodo, (partiamo il 10 luglio per 6 gg totali) invece dei soliti primi di agosto. Anche per il fatto che sicuramente troveremo la montagna più verde e fiorita. Dopo la sosta pranzo a Cavalese, ci concediamo anche una tappa iniziale in val di Fassa, prima appunto di salire con la funivia al Sass Pordoi dall’omonimo passo. Riesco a trovare, sempre su Booking.com, una camera con colazione e bagno in comune in pieno centro a Vigo di Fassa, al B&B Rosalpina (rosalpinarooms.com), accanto alle funivie del Catinaccio. Camera matrimoniale piccola, ma con lavandino, e dopo esserci sistemati dedico un po’di tempo alla visita del Museo Ladino che espone costumi e tradizioni della gente ladina, (la val di Fassa è l’unica valle trentina dal cuore ladino, le altre sono in altoadige, e comprendono la val Badia e Gardena dove anche ci fermeremo). Per la cena non mi lascio sfuggire il rinomato ristorante tipico El Tobià, (eltobia.it), dove io da grande amante degli knodel non posso che scegliere il poker di canederli ( ben 4 tipi diversi, con fonduta di formaggio) mentre Beppe opta per dei ravioloni al mirtillo rosso, per poi finire con l’immancabile strudel con panna e crema pasticcera ai frutti di bosco! Locale non di certo economico ma consigliatissimo!

11 luglio Passando per Canazei saliamo al Pass Pordoi,(2239 m) dove prendiamo la funivia del Pordoi ( 26 eu a/r) che ci porta in soli 4 minuti alla famosa Terrazza delle Dolomiti,(2950 m) da dove si gode un panorama a 360 gradi sulle Dolomiti piu’famose : Marmolada, Sassolungo, Catinaccio, Sella… Dal rifugio Maria, dove arriva la funivia, ci incamminiamo a piedi in direzione del Piz Boè (3152 m) : scendiamo prima in quindici minuti al Rifugio Forcella Pordoi (dove pranzeremo dopo) e poi prendiamo il lungo e pianeggiante sentiero 627 su un suggestivo altopiano lunare e poi un pezzo della salita del 638 che porterebbe al Piz. Siccome raggiungerlo implicherebbe due ore in tutto, ci fermiamo appena sotto e torniamo a pranzare al Forcella Pordoi, con un rustico uova patate e speck, prima di tornare nel primo pomeriggio all’ auto con la funivia. Arrivati a Colfosco prendiamo posto nel nostro appartamento (Barantl) , all’ingresso del paese e con difronte la parete dove si scorge il bel rifugio Pisciadu, nostra meta futura. Il nostro alloggio è al piano terra ma con serrande elettriche ed ogni confort, la padrona gentile e loquace.

12 luglio

Oggi ci dirigiamo come prima vera escursione al Rifugio Puez,( 2475 m)  sull’altopiano  Puez Gardenaccia seguendo in parte l’Alta via n 2. Saliamo con la cabinovia di Col Pradat (andata 5 eu) che ci porta a 2030 m. presso l’omonimo Rifugio, dopo una pausa caffè seguiamo le indicazioni per Utia Puez (Rifugio Puez) lungo il sentiero 4A che confluisce poi nel 4 proveniente dalla sottostante valle delle Stelle Alpine (col rifugio Edelweiss), dove passeremo nella discesa. Dopo la salita ai 2380 m della Forcella Ciampac, dalla quale voltandoci indietro ammiriamo la poderosa sagoma del Sassongher, proseguiamo quasi in piano nel paesaggio lunare dell’altopiano, abbellito qua e la’dai cuscini rosati della cinquefoglia delle Dolomiti (Potentilla nitida), e qualche nota viola di Raponzolo alpino (Phyteuma sieberi) o di Bonarota comune (Pederota bonarota), entrambe endemiche delle Alpi orientali, oltre a sporadici papaveri gialli (Papaver rheticum), camomille di montagna, e ai rododendri nei pendii erbosi. Pranziamo al rifugio con polenta non eccezionale e dopo neppure un’ora ridiscendiamo, ammirando con piu’ calma i fossili nelle rocce e il panorama sulle ripide pareti della bella Vallunga. Arrivati al bivio 4A-4 prendiamo questo sulla destra in discesa nella valle fino alla conca del grazioso Rifugio Edelweiss (1832 m) per un bicchiere di dissetante  Holundersaft (sciroppo di sambuco) e poi da qui in una mezz’ora siamo al piazzale dove avevamo lasciato l’auto, nei pressi della partenza della cabinovia.

13 luglio  Oggi è la volta della gita più bella, quella al Rifugio Cavazza al Pisciadù , nel Gruppo del Sella, che da due giorni vediamo sulle pareti di fronte alla nostra casa, un minuscolo puntino bianco posto in uno scenario a quanto dicono di rara bellezza.. lasciamo l’auto al parcheggio del vicino Passo Gardena (2121 m) seguendo stavolta sempre lo stesso segnavia, quello dalla onnipresente Alta via n 2, che qui segue il 666, dapprima con sentiero di ampio respiro e belle vedute, poi all’interno dell’ ombrosa e poco accogliente val Setus: un tratto iniziale a zig zag su ghiaioni punteggiati da numerosissimi esemplari di papaveri alpini gialli e arancioni (Papaver rhaeticum) si tramuta in un’inaspettata via attrezzata! piu’di mezz’ora di funi, gradini che aiutano la progressione, niente di particolarmente difficile, non serve attrezzatura, ma intanto dei bimbi piangono disperati! Lo stress della salita è però ampiamente ripagato da ciò che ci attende sull’altipiano a 2585 m di quota, dopo quasi due ore: il grande rifugio con bel laghetto, ai piedi della Cima Pisciadù, in uno scenario da cartolina e di fronte il panorama sul Puez, val Badia e val Gardena. Volendo si può salire ai 29oo della Cima Pisciadù per una vista ancora più ampia fino a comprendere Odle e Tofane. Qui al rifugio si può arrivare anche per una vera ferrata, piu’impegnativa , quella della Brigata Tridentina, della quale abbiamo visto l’ indicazione alla base della val Setus e quindi offre la possibilita’di compiere un anello scendendo al ritorno appunto per la val Setus. Al rifugio ordiniamo sempre uova patate e speck e un altro piatto che amiamo molto, i maccheroni alla pastora, conditi con un ricco ragu’ unito in genere a panna, piselli e funghi. Per la discesa ci tocca purtroppo la ferratina dell’andata, anche se ci sarebbe la possibilità del sentiero 676 (ma anche qui corde metalliche) unito al 651, il che ci sembra anche troppo lungo.

14 luglio  Dopo le emozioni dell’impegnativa gita al Pisciadù di ieri oggi non ci sentiamo più di faticare e decidiamo di recarci a S.Cassiano, per una tranquilla passeggiata lungo il sentiero degli artisti (Tru di artisc), che da La Villa a S.Cassiano permette in 3,5 km e un’ora di cammino, di ammirare varie sculture e opere poetiche di artisti locali lungo il fiume. Dopo una visitina a Corvara ci aspetta il bagaglio da fare e la scelta del ristorante dove cenare, visto che a pranzo abbiamo mangiato al sacco. Ci ispira il vicino hotel ristorante Jagerhof e scegliamo proprio bene: ottimo rapporto qualita’prezzo per piatti appaganti!

15 luglio Lasciamo l’alloggio e la bella val Badia per ritornare a casa, stavolta passando dalla valle Gardena per una tappa ad Ortisei e poi in market e panetterie per fare incetta di marmellate, pani speciali, strudel, speck e bevande al sambuco, felici di essere potuti nuovamente tornare nello splendido Altoadige!

le località visitate evidenziate in rosso sulla mappa panoramica dell’Alta val Badia

 

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