Alto Adige Escursioni e viaggi

ALTA VIA N.1 DOLOMITI-Trek Fanes Lagazuoi Tofane

Una settimana a fine luglio 2008 col CAI Uget di Torino camminando nel tratto forse più bello dell’AV n 1 delle Dolomiti, da S.Vigilio di Marebbe a Cortina, immersi nella natura del parco Fanes Sennes Braies, Lagazuoi e Tofane. L’Alta via n.1 è un percorso di 12 tappe che dal lago di Braies arriva a Belluno per un totale di 125 km.

Dopo un percorso in bus privato da Torino di 5 ore, dopo S.Vigilio di Marebbe il bus ci lascia sul piazzale del rifugio Pederù, a quota 1545 m. Ormai è quasi ora di pranzo e approfittiamo del rifugio per gustare già qualche prelibatezza altoatesina: io non resisto di fronte a una bella porzione di spatzle di spinaci con panna. invece di portarci subito al rifugio Fanes (dove dormiremo una notte) seguendo l ’Alta via , deviamo sulla sterrata che in salita conduce in 1 h.15 ai 1980 m.del rifugio Fodara Vedla (sentiero n.9) in bucolica conca punteggiata di baite. Da qui, seguendo bolli rossi in direzione sud ovest intraprendiamo lo spettacolare sentiero che taglia i ghiaioni del Banc dal sé per poi riportarci sulla sottostante sterrata dell’alta via n.1 poco prima del lago Piciodel (fin qui calcolare circa 3 orette dal Pederù). In un’altra oretta si arriva finalmente al bel rifugio Fanes (2060 m.).

L’indomani partiamo di buon’ora alla volta del rifugio Lagazuoi, che raggiungiamo in 5 ore sotto le saette di un forte temporale che ci coglie improvviso nell’ultimo tratto di salita. Nel tragitto attraversiamo il pianoro lunare che porta al passo del Limo, con omonimo lago, e poi a destra verso la Malga di Fanes grande, saliamo lungo il 20 b alla forcella del Lago (2486 m.), tra la Torre del Lago e la cima Scotoni. Dopo aver ammirato la suggestiva vista, con sentiero a tornanti tra ghiaie ci abbassiamo ai 2182 m del laghetto del Lagazuoi, che costeggiamo lungo la sponda orientale, poi seguiamo il sentiero 20 fino al rifugio Lagazuoi (2752 m), al quale arriva anche la funivia dal passo Falzarego, per chi volesse raggiungere senza fatica questo splendido sito che vanta un incredibile panorama su buona parte delle dolomiti, Marmolada in primis. Per gli appassionati è stato allestito un interessante Museo all’aperto della grande guerra con gallerie e trincee ricostruite. Qui ci fermiamo per due notti, viziati anche dall’abbondante buffet delle colazioni. L’indomani mentre il gruppo ferrate fa la Tomaselli, noi escursionisti camminiamo solo fino al bivacco della Chiesa sotto la Cima Fanis, e la successiva mattina lasciamo il Lagazuoi diretti al Dibona, passando sotto le maestose Tofane .

Dopo poco più di tre ore di cammino prendiamo posto in questo rifugio privato dall’ottima cucina, dove sostiamo tre notti. L’indomani molti salgono sulla Tofana di Rozes, ma io mi sento indisposta e mi fermo al rifugio Giussani, confortata da una calda zuppa d’orzo. Anche altri non stanno bene, forse un virus intestinale, e anche il giorno seguente, quando ci rechiamo al gruppo Cinque Torri di fronte, io mi fermo al rifugio Cinque Torri, mentre altri proseguono fino all’Averau. L’ultimo giorno sto un po’meglio e saliamo ancora dopo il Giussani, alcuni proseguono verso la cengia Paolina, dove però si troveranno in difficoltà, mentre noi li aspettiamo a lungo dopo esser tornati al Dibona, cenando così in ritardo. Il mattino dopo scendiamo sulla statale dove ci aspetta il nostro bus per portarci a Cortina, dove concludiamo al ristorante quest’appagante traversata, prima di intraprendere il viaggio di ritorno.

 

 

 

Ti potrebbero anche interessare

Nessun commento

Lascia la tua risposta