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IL BECCO NERO (2629 M.) ALLA GARDETTA

Il Becco Nero presso Rocca la Meja (alpi Cozie) e’ una cima che comporta una modesta ascensione, perche’si parte gia’da una quota di 2400 metri, in quanto si puo’arrivare in macchina al colle di Valcavera (2416 m) salendo da Castelmagno in valle Grana (come noi) o da Demonte lungo il vallone dellÁrma (Valle Stura), oppure anche da Canosio (valle Maira), ma in tal caso occorre partire a piedi dal colle del Preit di Canosio ( 2050 m) con piu’dislivello da affrontare. Vale la pena pero’salirvi perche’ rappresenta un ottimo belvedere su Rocca la Meja (2831 m), che si staglia difronte in tutta la sua maestosita’, sicuramente la mia cima preferita nel cuneese, e che ho salito lungo la via normale due volte (salita EA, ma tutto sommato meno difficile di quel che sembra guardandola). 

18 agosto 2021: saliti da Castelmagno arriviamo al colle di Valcavera verso le 9.30 dove  parcheggiamo l’auto. Da qui sulla sinistra parte il Sentiero dei Fiori sul quale mi spingo al ritorno per qualche metro, giusto per vedere se trovo ancora fiorito il bellissimo Allium Narcissiflorum (ma e’quasi sfiorito). Ci dirigiamo invece a destra lungo la sterrata che conduce ai colli Ancoccia e Margherina in direzione dell’evidente Becco Nero che in effetti appare piu’scuro rispetto al vicino Becco Grande. Tralasciamo la deviazione per il colle del Mulo e la strada diretta per il colle d’Ancoccia per proseguire ancora sulla sterrata fino a un altro incrocio dove prendiamo in direzione di un  laghetto senza nome salendo nell’erba per esile traccia (in ogni caso l’insellatura del colle d’Ancoccia da raggiungere e’molto evidente). Qui ricordo che la prima volta che ho fatto la Meja guidata dalla mia amica Elsa di Demonte, nonche’grande camminatrice, al ritorno, ci siamo fermate un po’sulle sponde dello specchio d’acqua ad ammirare le numerose marmotte che ai primi di luglio facevano la lotta! Dopo il laghetto riguadagniamo la sterrata diretta al colle e alcune tacche rosa e una traccia sull’erba ci indicano gia’una possibile via di salita al becco. Ma noi proseguiamo pochi minuti fino al colle d’ Ancoccia (2530 m), dove ci appaiono le guglie della dolomitica Meja con l’ altopiano della Gardetta sullo sfondo.

Qui sulla sinistra seguiamo le tracce rosa che risalgono il costone passando accanto a due bunker dell’opera 312 del vallo alpino (anni 30 del novecento)  e in meno di 20 minuti perveniamo sulla cima con vedute panoramiche e su sentiero a tratti un po’aereo. Dopo la sosta sul cippo terminale ci lasciamo guidare sempre dai segni rosa (e’il Sentiero Rosella) che continuano sul crinale in leggera discesa e fra roccette. Arrivati a una selletta il sentiero piega deciso verso il bel laghetto della Meja dove vi arriva in un quarto d’ora passando in ultimo su pietraia. Molti gitanti e mucche intorno alle sue sponde, anche se ancora piu’ bello e’ il lago dall’ altra parte della Meja, il lago Nero, abbellito dai  larici e dalla vista Monviso (raggiungibile da qui seguendo il Tour della Meja).  Dopo la pausa pranzo sulle sponde del laghetto ci prepariamo a completare l’anello prendendo la sterrata diretta al colle della Margherina e da qui continuiamo sempre su sterrato svoltando a sinistra. Arriviamo ai baraccamenti della Bandia , insieme di edifici di fine ‘800 che erano adibiti a varie funzioni (comando, infermieria, cucina…) che insieme ai bunker e strade militari testimoniano l’mportanza strategica di queste zone e da qui torniamo in breve al colle di Valcavera (tot. 3h abbondanti)   

panoramica con altopiano Gardetta, Meja e Becco Grande

panoramica con altopiano della Gardetta, Meja e Becco Grande

l’itinerario in verde (carta Alta valle Stura ed Fraternali)

 

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